Una professione difficile quella di genitore. Ogni famiglia può trovare una soluzione personale, ai conflitti interni in base alle caratteristiche individuali dei membri che la compongono e al modo in cui essi interagiscono.
I percorsi di sostegno genitoriale si propongono di approfondire e migliorare gli stili educativi e genitoriali partendo dalle situazioni di difficoltà quotidiane per facilitare la comunicazione nel rapporto educativo con i figli, acquisire abilità nell'ascolto e nella riformulazione dei messaggi, saper esprimere i sentimenti, negoziare le regole, favorire la gestione dei conflitti.
Quando il genitore inizia a sentirsi frustrato nell'impossibilità, che a volte diventa vero e proprio sentimento d’impotenza, di rispondere adeguatamente alle nuove richieste dei figli, deve anche sapere che questa frustrazione è ‘sana’ fino a quando non impedisce al genitore stesso di svolgere con soddisfazione, gratificazione e piacere le attività di proprio interesse.
Quando il genitore, nel tentativo di creare maggiore benessere nei figli, inizia a rinunciare a se stesso, dovrebbe ricordare che il proprio benessere e la propria soddisfazione saranno per i figli anche un modello per il proprio futuro di persona adulta, matura cioè libera e autonoma.
Il lavoro di genitori è molto complesso, i comportamenti a rischio sono scelte sbagliate che alcuni adolescenti mettono in atto per raggiungere alcuni obiettivi sani : l’affermazione della propria identità, la costruzione di relazioni sociali e affettive. I ragazzi per affermare la propria autonomia, il proprio controllo utilizzano talora sostanze psicoattive, la guida pericolosa, l’uso di cannabis, insieme a alcool e tabacco, per evadere dalla realtà circostante alla quale non sanno rispondere con strategie adeguate.
Obiettivo generale è quello di sostenere ed incrementare sia il bagaglio conoscitivo, sia le competenze dei genitori, attraverso un percorso di esplorazione ed approfondimento affinché possano imparare a gestire in modo più corretto il contesto relazionale familiare, i rapporti con i figli nelle diverse fasi del loro sviluppo psicologico, affettivo e sociale.
- Migliorare le relazioni, la comunicazione e la coesione sociale.
- Diminuire i comportamenti e le situazioni che originano conflitti ed incomprensioni.
- Rinforzare le abilità genitoriali.
- Incrementare le conoscenze educative del genitore.
- Migliorare l’autostima, l’autodeterminazione e la conoscenza di sé.
- Favorire una comunicazione efficace tra adulti e giovani.
- Migliorare il comportamento del bambino e la sua capacità espressiva.
- Ridurre le condotte disfunzionali del minore che possono sfociare in atteggiamenti aggressivi, inibiti, iperattivi, oppositivi.
- Promuovere la capacità di contattare, riconoscere ed esprimere i sentimenti e le emozioni.
- Sostenere i genitori di bambini che presentano problematiche nell’area scolastica, (D.S.A. B.E.S., fobia scolare), nell’area comportamentale, (ADHD, disturbi oppositivo-provocatori), nell’area affettiva, (immaturità psicoaffettiva, difficoltà relazionali).
© Maria Rosaria Compagnone - 2017